Friday, May 30, 2008

Stasera Sokurov

Alexandra
Uno sguardo nell'intimo del rapporto tra esseri umani e Storia, ritratto con la sintesi narrativa di un maestro come Sokurov

Regia di Aleksandr Sokurov con Galina Vishnevskaya, Vasili Shevtsov. Genere Drammatico produzione Russia, 2006 Durata 92 minuti circa.

Cecenia. Ai nostri giorni. Aleksandra Nikolaevna è una nonna che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione per andare a visitare il nipote che presta servizio nell'esercito russo in azione in quella Repubblica dell'ex Unione Sovietica. Passerà alcuni giorni con le truppe scoprendo un nuovo mondo composto da giovani uomini che si trovano in una terra che non li ama e i cui abitanti sono comunque così riservati da non riuscire a comunicare i propri veri sentimenti. Alexandra riuscirà a trovare un modo per entrare in contatto con alcune donne e, al momento di ripartire, sarà una persona molto diversa quella che salirà sul treno che la riporta in Russia.

Nuovo Orchidea
Via Terraggio, 3
Tel.: 02 875 389
Orari: 16:30 18:30 20:30 22:30
Prezzi:4.5€ 6.5€ 6.5€ 6.5€

Tuesday, May 27, 2008

Sì,sì,sì,SÌ!

Tutti i gioielli dei CCCP

la Feltrinelli Libri e Musica
piazza Piemonte, 2 - 20145 Milano MI
Martedì 27 Maggio 2008 dalle ore 18:30

In occasione della pubblicazione della discografia completa in edizione rimasterizzata, dei CCCP incontriamo Massimo Zamboni, Annarella e Fatur e ripercorriamo la storia dell’unico gruppo punk italiano filosovietico. Proiezione in anteprima assoluta di estratti dal DVD in uscita a settembre 2008. Conduce la serata Alessandro Robecchi.

Un piano quinquennale e un percorso che parte da Reggio nell’Emilia ed arriva fino al cuore pulsante dell’ex Unione Sovietica. Punk e musica popolare, iconografia ed immaginario che mescolano il socialismo reale e l’Islam; la Cina come obiettivo finale da raggiungere. Impossibile immaginarli prima, niente di lontanamente paragonabile dopo: i CCCP non si possono raccontare e non c’è modo di poterli spiegare. Quello che hanno realizzato, però, lo si può capire anche a distanza di vent’anni: a loro il merito di aver rivoluzionato il modo italiano di fare e rappresentare la musica e di aver influenzato – in modo spesso molto palese – quello che è venuto e avvenuto successivamente.

Wednesday, May 21, 2008

Pagine successive.

WILLIAM S. BURROUGHS - ROCK'n'ROLL VIRUS
Conversazioni con David Bowie, Patti Smith, Blondie, Devo.
A cura di Matteo Boscarol
Collana ≈ Soundcheck

coniglio-editore
William Burroughs incontra David Bowie, Patti Smith, i Blondie e i Devo. E la “Parola”, il “virus che viene dallo spazio”, quella stessa “Parola”, costante oggetto di destrutturazione, diventa conversazione costruttiva, che descrive il clima socio-culturale di un’epoca e nello stesso momento contribuisce a crearlo. Questa raccolta di interviste esplora i rapporti che l’originalissimo scrittore americano ha intessuto nel corso degli anni con la scena musicale, fino a divenire per molti un punto di riferimento e un’icona. Non a caso l’eccesso, le droghe, il viaggio psichedelico, ma anche l’alienazione e lo spazio come unico rifugio per la razza umana sono, da trent’anni a questa parte, temi centrali in certe zone musicali. Completano il volume l’intervista di Robert Palmer, per il settimanale «Rolling Stone», che consacrò la fama di Burroughs presso il grande pubblico, e quella del poeta Antonio Veneziani.
A cura di Matteo Boscarol
William S. Burroughs (1914–1997) non ha bisogno di presentazioni. Spesso associato al movimento dei beat, assieme a Ginsberg e Kerouac, è probabilmente il più grande innovatore della letteratura in lingua inglese dopo Joyce. Padre spirituale dei movimenti di protesta degli anni Sessanta e figura cult per il movimento punk sul finire dei Settanta, è stato uno sperimentatore totale. La sua arte va estesa a tutti i media a cui si è approcciato, dalla TV al cinema, dalla musica alla pittura, sui quali ha avuto un’influenza profonda e oggi fondamentale per comprenderne i mutamenti.
Matteo Boscarol (Gorizia, 1976) vive in Giappone, da dove collabora con «Il Manifesto», «Rolling Stone», «Blue» e altre testate. Appassionato ed esperto di cinema, è fra l’altro un burroughsiano e deleuziano praticante.


Nirvana. Kill your friends. Testi commentati
-
Gianluca Polverari e Andrea Prevignano

Universalmente riconosciuti come l’ultima grande rock band che l’America abbia mai prodotto, i Nirvana hanno fatto molto più che registrare semplice musica: hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della cultura giovanile. Ecco perché questo libro ha scelto di non cedere alla tentazione di impostare l’ennesima biografia sul gruppo fondato a Seattle nel 1987, ma preferisce esplorare uno dei lati ancora poco frequentati da giornalisti e scrittori: il parco dei testi, anzi, delle lyrics, come direbbero i commentatori più esigenti. L’immaginario dei Nirvana è infatti un universo ancora tutto da esplorare: a maggior ragione, Gianluca Polverari e Andrea Prevignano – entrambi giornalisti, entrambi forti di un’esperienza pluriennale in radio – hanno scelto di raccogliere questa sfida. Con uno stile diretto e mai superficiale, i due autori entrano nel vivo dei testi scritti da Kurt Cobain e soci, confutando falsi miti e leggende urbane per svelarci invece una fittissima trama di chicche e influenze. Generazione X e poesia underground, ossessione per droga e armi, turbe sessuali e manie suicide: Polverari e Prevignano si impegnano (e si divertono) a costruire un commento definitivo al canzoniere nirvaniano, aiutandoci a riscoprire uno per uno, gli ormai leggendari brani usciti dalle fangose rive del fiume Wishkah.


Tuesday, May 20, 2008

Rattazzo

http://agenziax.blogspot.com/

Piero Rattazzo

Sabato scorso all’una di
notte davanti allo storico bar Rattazzo di Milano un giovane frequentatore, M., è stato aggredito da una decina di stronzi che mai si erano visti da quelle parti. Senza capire il perché, M. si è preso un pugno in faccia e qualche calcione, poi è riuscito a rialzarsi ed è scappato all’interno del bar. Piero Rattazzo, il mitico oste
settantunenne, ha cercato di difenderlo, ma questi elementi sono entrati in massa iniziando subito a rubare le bottiglie di birra dal frigorifero. Piero si è incazzato, s’è messo a urlare tentando di farli uscire con qualche spintone. Un paio di loro, i più esagitati, hanno spaccato delle bottiglie e da vigliacchi con i cocci taglienti lo hanno colpito in faccia ferendolo in maniera grave. Poi si sono dileguati...
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Piero che nonostante i 35 punti di sutura alla guancia sinistra, oggi era già nel suo locale a preparare il pranzo per tutti noi...

Vi alleghiamo un brano
significativo di un’intervista a Piero Rattazzo raccolta e rielaborata
da Marco Philopat qualche anno fa.


IL PIERO

La gente deve incontrarsi, i giovani soprattutto... Che farebbero altrimenti? Chi di
noi non è stato giovane? Tutti hanno avuto il loro sacrosanto tempo per incontrarsi e divertirsi insieme... Adesso che ho cinquant’anni di carriera da oste lo so... Lo so bene... Se la gente non s’incontra va fuori di testa... E allora bisogna avere la capacità di accogliere tutti senza fare troppe storie... Ne vedo di ragazzi e ragazze con gli occhi disperati seduti in un angolo timidi timidi che magari non hanno visto nessuno per tutto il giorno e domani non vedranno ancora niente... Vengono qua per cercare qualcosa che non riescono a trovare altrove... Allora mi avvicino e chiedo cosa vogliono da bere... Che un buon calice di vino rosso fa bene anche a te... Che te lo sei meritato perché hai fatto lo sforzo di uscire da casa, di vedere altra gente... Cosa dovrei fare? Chiudere la trattoria a mezzanotte come vuole il Comune... Ma va! Neanche ci penso... Qui siamo in Ticinese, una zona molto particolare... Un vecchio quartiere popolare attaccato al centro... Le Colonne di San Lorenzo sono a meno di duecento metri da qui, cioè a un passo da Piazza del Duomo... Poi il Ticinese si apre a ventaglio lungo i navigli e comprende tutti i quartieri della periferia sud-ovest, da Rozzano a Baggio... La Barona, Corsico, Buccinasco, Trezzano... Per chi abita laggiù non è difficile raggiungere il centro, la strada per venire qui è semplice e in qualche modo accogliente, anche per i poveracci... Con i nuovi commercianti che tengono i prezzi proibitivi, tutta questa gioventù viene da me... E io dovrei cacciarli
a mezzanotte? Ma neanche se ne parla... Se sei un vero oste e ami questo mestiere, sai benissimo che le ciuche gioiose tristi o rabbiose che siano, vanno vissute almeno fino alle due di notte... Piano piano non dai più da bere ai rabbiosi e mesci abbondante per i gioiosi e pure per quelli tristi che magari si lasciano un po’ andare... È bello avere nel locale gente allegra, che ride e che scherza... Mette buon umore...

Sunday, May 18, 2008

Ieri a Verona