Thursday, September 15, 2022

Postfazione Sulla Stella di Moebius

 STEL E ATAN: IL MONDO DI EDENA


LA LOGICA DEL SOGNO


"Le avventure di Alana sono innumerevoli e rocambolesche Subito dopo aver scritto questo annotazione sul bordo di un quaderno di schizzi, Moebius prosegue con il racconto del combattimento della sua eroina con il tirobinosauro del pianeta Mouals la un'altra occasione, abbozza un episodio del viaggio su Edena primo del suo incontro con Lungo-naso. In un altro blocco narra di come Stel e Atana faranno la conoscenza di Mosca Nero e Mosca Bianco, I due uomini-me dicina della Tribù Rosso, e ciò che ne scaturirò


"Innumerevoli e romanzesche sono le avventure... Il Mondo di Edena si articolo secondo la logica del sogno. Ogni episodio sfocia nel seguente come in un susseguirsi di sequenze oniriche, Moebius non cerca tanto di dare un messaggio quanto di mostrare e suggerire. Opera aperto, ciascuno comprenderà il Mondo di Edena secondo il proprio coinvolgimento. Falsamente simbolico ma enig matico, più poetico che profetico, se anche non rivela dunque alcun messaggio, questo mondo lutavia formicola di discorsi e di prospet tive (che vanno dall'analisi secondo Alice Miller fino alle derive castanedione, passando per la filosofia dell'istinto-nutrizione, per non cito re che gli intenti più evidenti). In ultima analial, tutto accade come se, una volta nata l'idea, Moebius se ne distaccasse per partire imme diatamente alla ricerca di un'altra più adatta o più stimolante, anche se fosse in contraddizione con le precedenti, rinunciando a scegliere e lasciando il lettore libero di decidere lui stesso l'opzione finale.


Lo creazione di ciascun episodio obbedisce anch'esso a questa logica del sogno a occhi aperti. Moebius si interroga: "Da dove deriva il fatto che non faccio niente di giò stabilito ma poi alla fine risulti tale Voglio ogni singola cosa, ma non voglio questa dimensione orchestrale (...), non l'ho mai voluto così come salta fuori. Di solito, non fac cio mai progetti in anticipo. Non so mai esattamente dove vado, eppure si giunge a una compiutezza. É curioso, c'è un savoir-faire che à in me e che tuttavia mi sfugge. Ovvero, da qualche parte dentro di me devo sapere dove vodo. Non so come ci vodo, ma so dove va do. Si, è proprio questo, sin dal primo segno so dove sto andando".


In effetti, anche se dotato di ramificazioni indefinite, una struttura incosciente (o semicosciente) supporta il ciclo di Edena, Moebius racconta come le terre finitime siano state velocemente stabilite dal momen

to in cui è stato certo di oltrepassare lo cornice di un solo volume: "Il finale di Sulla Stella era molto aperto. Addirittura possedeva in parte


la variante "partirano verso le stelle e vissero felici... Sappiamo bene che, nella vita reale, à a partire dal quel punto che iniziano pro

blemil Allora mi sono seduto e ho iniziato a riflettere e, lutto a un tratto, ho visto Il Mondo di Edena nella sua interezza!"


SULLA STELLA... UNA CROCIERA CITROEN


"All'inizio volevo che Sulla Stella fosse disegnato da due miei amici. Avrei realizzato le matite e loro avrebbero inchiostrato. Ma un gioma mentre ero nel loro studio per parlare del progetto, ho cominciato


a fare qualche schizzo e in quel momento è accaduto qualcosa di strano: la storia è nato spontaneamente. Pagina dopo pagina, ha int ziato a crescere da sola: dieci, venti, trenta, quaranta tavolel Alla fine, in meno di due are, avevo disegnato tutto il fumetto, molto velo cemente, sotto forma di schizzi. Quando ho terminato, mi sono accorto che mi guardavano sbalorditi e uno di loro mi ha detto: "È la sto ria completa di quattro pogine per Citroen."


All'origine di Sullo Stella c'era una commissione della Citroen.


Su iniziativa di Christian Bailly, allora direttore del Dipartimento Promo zione, la società aveva infatti chiesto a Moebius di realizzare un portfolio destinato a essere offerto ai concessionari come regalo di fine anno. "Un tempo, Citroen ero solita regalare album di fotografie o serigrafie originali di Savignac; tutto questo era molto convenzionale, quindi ho voluto cambiare ed è cosi che ho avuto l'idea di fare qualcosa con il fumetto" spiego Bailly, che è un fervente ammiratore di Gir Moebius e suo fan da lunga data.


"All'inizio ero esitante, ammette Moebius, poi ho capito che Citroen non ero un fabbricante di automobili come gli altri. È un po' il poeta dell'automobile popolare. Ha inventato la 2CV, la DS... Mi sono con vinto che c'era una grande opportunità di creare qualcosa di divertente, di diverso e in particolare, con la trazione anteriore, l'automo bile che appare nella storia e che mi ha sempre affascinato. È un tale "mito" di per sé... E poi c'era la scommessa, quasi una sfida: come riuscire a realizzare una storia che esprima uno slancio, che non sia un sermone, ma che trasmetta energia? Oltretutto, erano già tre anni che non scrivevo una sceneggiatura ... era il 19831). Tutto una serie di cose hanno fatto si che io mi sia lasciato coinvolgere da questo progetto. L'immagine con le cuspidi di Citroen l'ho visualizzata subito: dovevo solo trovare la storia che conduceva a essa, Era chiaro per me che quelle due cuspidi erano come astronavi. E il soggetto è venuto naturalmente. Le immagini si sono succedute le une allealtre come se stessi visionando una storia che avevo gia realizzato. Il segno che una storia funziona bene risiede in questa specie di fatalità dello svolgimento, quando tutto si sviluppa così, con leggerezza.


"Avevo anche voglia di realizzare una storia che mi mettesse in contat to con il mondo dei robot, il mondo dei meccanici, delle persone che toccano marchingegni. Chiaramente non volevo farlo in modo documentale, e nemmeno fare un panegirico. No, volevo raggiungere quella dimensione e trascenderla, entrare in contatto con quel mondo collocarlo in una situazione completamente magica.


"All'epoca in cui ho disegnato Sulla Stella, ero in un gruppo, una setta come si dice, e molti amici che ne facevano parte e che frequentavo erano meccanici. Ho addirittura abitato per molto tempo con uno di loro, Roger, che ho spesso visto al lavoro sul motori. Ho imparato a rispettare il suo istinto, il suo contatto con un certo livello della mate ria. Oltretutto, ritengo che le automobili siano dei robot di un tipo particolare sono degli involucri per noi. Quindi gli esseri che sono re sponsabili di questi involucri occupano, rispetto a noi, una posizione molto particolare. Questo conferisce loro un enorme potere.


"Da qualche anno a questa parte rendo omaggio a tutte le scoperte che


ho fatto, ed è un po' quello che ho cercato di fare con questa storia. Non compare nessun frontone dedicato Alla gloria dei meccanici


e delle automobili, ma si chiama Sulla Stella - Una crociera Citroen... Attraverso questo marchio automobilistico, mi metto in comunico


zione con tutto un universo: il mondo del meccanici, degli autisti...


UNA LINEA CHIARA


Dal momento in cui ha deciso di disegnare do solo dire immediatamente dopo aver finito il bozzetto a matita, Moebius sapeva anche con quale stile avrebbe curato la realizzazione finale.


Sullo Stella, vale o


"Sforzandomi di disegnare Sullo Stella in uno stile il più possibile spoglio e puro, non potevo più cercare rifugio in un rigoglio di dettagli. Ero obbligato a lavorare moltissimo sulla mia linea, facendo in modo che ciascun tratto avesse la sua importanza: qualsiasi rappresentazione veritiera dell'anatomia, della materia e della forma non potevano


esprimersi che attraverso linee semplici. "Questo mi ha salvaguardato da quella sovrabbondanza infinita e com pletamente nevrotica che fino ad alloro aveva caratterizzato alcune delle mie tavole... E che era la mia maniera di rendere interessante


ciò che, senza quel lavoro, secondo un procedimento che tutte le vecchie volpi del fumetto conoscono bene, non sarebbe mai stato altro


che una immagine mediocre.


"Questo metodo mi ha permesso di lavorare molto velocemente (mi éco pitato di disegnare quattro tavole in un giorno) sforzandomi allo stesso tempo di perfezionare il mio tratto" Moebius conserverò questo stile spoglio per la storia breve Riparazioni e per la prima parte de I giardini di Edena, disegnata in Giappone (pensava allora a un volu me di 300 pagine, nel formato dei manga di laggiú).

UN PO' DI CRONOLOGIA


Per collocare la cronologia delle avventure di Stel e Atan, bisogna distin


guere quelle roccontate in storie brevi, come Riparazioni o Il pianeta Ancora, dalle peripezie proprie del Mondo di Edena. La storie più corte si collocano prima di Sulla Stella, che segna il vero debutto del ciclo. Stel (talvolta riportato nella variabile ortografica Stell) e Aton vi sono presenti sia in veste di semplici "spazionauti", sio come gli astronauti ambulanti di un circo, di cui Atan sarebbe il direttore (infat ti, come apprendiamo in Sulla Stella, il suo vero nome è Atan "Pomiel" Bellontaine, dove lo pseudonimo "Pamiel", ossia "Melino", è qui premonitore dell'episodio dei meli de I giardini di Edena). Stel sarebbe invece il "geniale meccanico" del duo, oltre che il pilota.


In queste storie brevi, essi sono ancora del cosmonauti le cui caratteri


stiche sessuali sono soffocate dagli elementi inibitori contenuti nel cibo sintetico. Bisognerà che soggiornino nei giardini del planeta Edena


per assaggiare frutti naturali, in una sequenza in cui Moebius rivisita il mito della Genesi ma in senso inverso (qui sarà l'uomo, Stel, che


fora mangiare la mela a colei che si scoprirà quindi donna, e che da Atan si trasformerà in Atana).


Il ciclo di Edena sarò segnato da questa differenziazione e da questo ri torno alle pulsioni naturali, con tutti i conflitti che ne scaturiscono. "Lalra conseguenza sarà l'irruzione nella loro coscienza del mondo mi sterioso e terrificante dei sogni scrive Moebius. Il ciclo avrò anche lo scopo di rispondere alle domande lasciate in sospeso alla fine di Sulla Stella. Il mondo di Edena è destinato a svolgersi in un numero di volumi limitato, ma le peripezie di Stel e Atan sembrano poter


proseguire in una infinità di episodi situati anteriormente (o posteriormente) al ciclo propriamente detto. "Innumerevoli sono le avventu


RIPARAZIONI


Riparazioni è una storia che possiede di per sé la propria storia, acco


de spesso infatti che Moebius utilizzi i suoi fumetti come un diario privato criptato.


Riparando il cuore di un "Padrone delle strade" in avaria per via di una mancanza di manutenzione psicologica, Stel scopre che la causa risale a un episodio del passato rimasto sepolto: il dramma di un bam bino il cui sottomarino si è rotto. Alla richiesta di una spiegazione, Moebius conferma che il sottomarino à (qui) il simbolo dell'esplora zione dell'inconscio". Riparando il giocattolo del bimbo, Stel si predispone all'ascolto della sua richiesta: la metafora della terapia psi canalitica è evidente. In più, Moebius in quel periodo stava scoprendo l'opera di Alice Miller, grazie a uno psicanalista di Los Angeles che si faceva chiamare Cousteau (raddoppiando in questo modo il riferimento al sottomarino).


Lo storia fornisce di fatto molti piani di lettura.


A livello aneddotico, Pauline Vinchon, madre di Jean Giraud - Moebius,


riferisce che il sottomarino rotto era davvero il primo regalo che aveva fatto a suo figlio (evento confermato dall'interessato) "Aveva cin


que o sei anni, ricorda la madre, era per Natale o per il suo compleanno. Si trattava di un sottomarino rosso, molto bello. Senza che ci mancasse nulla, non eravamo affatto ricchi e quel sottomarino, nella nostra situazione, era un regalo lussuoso "Pol era accaduto un fatto che aveva segnalo Jean: vivevamo a Forte nay, e quel giorno era andato a giocare con i suoi amici vicino al logo di Vincennes, portando con sé il giocattolo per farlo navigare. A


quel tempo era già sbadato, proprio come oggi: cosi, appena messo il sottomarino sull'acquo, si era allantonato con gli amici tanto che, più tardi, quando era tornato a cercarlo, era scomparso. Probabilmente era stato rubato". Stel che ripara il sottomarino rotto è quindi allo stesso tempo Moebius che


adatta al giorno d'oggi un dispiacere d'infanzia di Jean Giraud... L'allusione al "Padrone che appartiene a una "razza strana che solca


senza fine l'immenso dedolo del pianeta è già in sé un rimando a questa indeterminatezza, che è il marchia di tutti i lavori di Moebius.


IL PIANETA ANCORA


Disegnato per una rivista americana in occasione della giornata della


Terra, Il pianeta Ancora è attraversato da un messaggio ecologico: "Saremo indotti a cambiare nostri comportamenti e le nostre convin


zioni, altrimenti creperemo". In effetti, questo fumetto è ricco di reminiscenze di opere parallele: I giar dini di Edena evidentemente, ma anche l'universo della pittura astrana di Le Quatre-vingt-huit o di Arzach, al quale è collegato dall'im piego della tecnica del racconto muto e della colorazione diretto, oltre che per luoghi visitati da Stel e Aton.


In qualche modo, Il pianeta Ancora sintetizza la pratica "moebiussiana". Cosciente del fatto che un lettore in un fumetto ha la possibilità di immaginare lo storia riempiendo il vuoto fra ogni vignetto (divagando a partire da esse). Moebius gioca qui su questo interstizio attraverso ci un'immagine, senza essere privato di senso, si trova dotata di una pluralità indefinita di sfumature variabili a seconda di chi guarda la tavola. (E sempre attraverso il lavoro di colui che guarda la pagina che un'immagine può diventare, di per sé stessa, racconto. Il lettore interpreta sempre ciò che vede, anche senza poterlo afferro re per quello che è, e un'immagine può essere letta indefinitivamente senza mai essere realmente visto).


Giocando sul simulacro fimmagine lontano dal vero), sulla metamorfosi


e sull'ellisse, pianeta Ancora ricollega l'universo di Stel e Atan alle preoccupazioni fondamentali dell'universo di Moebius. Siamo riman


dati a questa libertà di interpretazione che egli accorda al lettore, libertà proprio della logica del sogno e dell'opera in tutto Il Mondo di


Edena.


La classica domanda sul significato cede il passo al suono. Restiamo al


l'ascolto, ma quel che percepiamo è la vibrazione che libera la coscienza dal peso del significato esatto, del cosa vuol dire. La comuni


cazione non viene più operata al solo fine di discorrere, ciò che qui si delinea è una ricerca continua della non-intenzione per ritrovare


un po' di libertà alessicale, in cui l'attenzione sarebbe portata sulle tracce, le forme, piuttosto che su ciò che si presume dovrebbero rop


presentare, e il cui esito sarebbe un fumetto totalmente astratto che lascia il posto a questo intervallo in cui la parola diventa indecisa e il


sistema esita.


Moebius è forse in cerca della musica della lineo?


Jean Annestay




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