Wednesday, March 30, 2011

La cognizione di Carlo Emilio Gadda














In-A-Gadda-A-Milano

da giovedì 24 marzo 2011

A Milano con Carlo Emilio Gadda

Il progetto intende raccontare i diversi ambiti in cui Gadda ha operato e si segnala per la qualità dei contributi e la novità della strategia che unisce lettura, ascolto e riflessione critica. Si rivolge al vasto pubblico, in particolare ai giovani, e concentra l’attenzione non solo sui capolavori letterari (L’Adalgisa e La cognizione del dolore), ma anche sulle pagine di divulgazione tecnica di Gadda ingegnere; vede la collaborazione di docenti e allievi del Politecnico di Milano e la partecipazione di attori con larga frequentazione del repertorio gaddiano, come Anna Nogara, Franca Nuti e Massimo Popolizio.

Il programma si articola in dieci appuntamenti presso quattro diverse istituzioni culturali della città, proponendo una sorta di itinerario milanese dello scrittore: la Trivulziana e la Casa del Manzoni, ma anche il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e la Triennale la cui partecipazione consente di sottolineare quanto le vicende della città, e dei grandi che l'hanno attraversata, siano segnate dal continuo rapporto tra scienza, arte e letteratura.

L'inizio e la fine del programma 2011 è segnato dalla mostra temporanea "Le carte di Gadda alla Trivulziana", allestita appositamente presso la Sala del Tesoro, nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco.

L'esposizione consentirà di apprezzare in originale i manoscritti, le bozze di stampa e altre testimonianze relative alle opere che saranno oggetto delle letture e delle conferenze del programma A Milano con Carlo Emilio Gadda. Tutti i documenti in mostra appartengono al ricchissimo fondo gaddiano conservato presso l'Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana e costituito dai nuclei Gadda Citati e Gadda Roscioni.

Questa cospicua raccolta di testimonianze letterarie e biografiche è stata acquisita dal Comune di Milano in anni recenti, grazie anche alla ferma volontà di Dante Isella e alla disponibilità di Piero Citati e Gian Carlo Roscioni, ed è oggi aperta all’indagine degli studiosi in seguito ad una scrupolosa opera di riordino e inventariazione.

Di gran parte dei testi gaddiani si conservano alla Trivulziana le redazioni manoscritte (talora in più stesure, spesso estremamente elaborate), i dattiloscritti (quasi sempre con correzioni autografe), le copie su carta carbone, le bozze di stampa. A questi materiali si aggiungono diversi volumi, nonché i giornali e le riviste su cui via via comparivano gli articoli di Gadda, a loro volta oggetto in molti casi di un ampio lavoro di rifacimento. Si conservano anche recensioni apparse su giornali e riviste, lettere di Gadda o a lui indirizzate, fotografie, volumi di argomento letterario, filosofico e tecnico in alcuni casi postillati. Una parte del Fondo Roscioni comprende inoltre documenti personali e materiale biografico vario, relativo allo scrittore e alla sua famiglia.

IL PROGETTO È SOSTENUTO DA: FONDAZIONE CARIPLO
CON IL PATROCINIO E IL CONTRIBUTO DI: REGIONE LOMBARDIA
CON IL PATROCINIO DI: REGIONE LOMBARDIA | CULTURA E PROVINCIA DI MILANO | SETTORE CULTURA

MOSTRA
"Le carte di Gadda alla Trivulziana"


Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana
Sala del Tesoro, Cortile della Rocchetta
Castello Sforzesco, Milano

23 marzo: 12.00-13.00 14.00-17.30
24-25 marzo: 9.00-13.00 14.00-17.30
30 giugno-2 luglio: 9.00-13.00 14.00-17.30
Ingresso libero
Per informazioni:
Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana
tel. 02 884 63814


PROGRAMMA
a cura di Giuseppina Carutti

Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti ma è richiesta la prenotazione:

GIOVEDÌ 24 MARZO 2011 | ORE 17.30
Castello Sforzesco, Sala della Balla

Carlo Emilio Gadda
L’Adalgisa, disegni Milanesi
Un «concerto» di centoventi professori
con Anna Bogara

«Quella sera di sabato, il papà di Valerio aveva consentito per telefono con il fratello Gian Maria che l’indomani suo figlio avesse ad accompagnar donna Elsa. Al concerto Bartholdi-Stangermann: il settimo concerto della stagione “domenica, 28 aprile 1931 alle ore 16 precise”, ammonivano i consueti annunci a muro, color giallo arancio: Maestro concertatore direttore d’orchestra Giorgio Bartholdi Stangermann. Centoventi professori d’orchestra. Centoventi (…)». C. E. Gadda

Il concerto domenicale dei 120 professori è l’occasione per ripercorrere la Milano dell’inizio del secolo, tra i fatti della borghesia grande e piccola e quelli degli uomini del popolo, in un affresco irresistibile dove la comicità è sempre nutrita di spirito corrosivo, dove i personaggi sono ritratti al vero, con affetto e perfidia insieme, e dove sempre si riconoscono le straordinarie capacità mimetiche della lingua gaddiana, qualità che fanno dello scrittore lombardo uno dei maggiori della letteratura europea del Novecento.



GIOVEDÌ 7 APRILE 2011 | ORE 17.30
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
via Olona, 6 bis
Sala Conte Biancamano

Carlo Emilio Gadda
L’Adalgisa, disegni Milanesi
Un «concerto» di centoventi professori
con Anna Nogara

«Intanto i centoventi professori entravano alla spicciolata in sul palco, da una porticina di fondo, l’uno dopo l’altro, quasi furtivamente. Prendevan posto sulla seggiolerìa, certuni sfoderavano, da feltri bigi, la loro insalivabile tromba: come si leva la maglia ad un pargolo. A sinistra, su di un gradone, i contrabbassi attendevano: di già ritti, ogniduno sulla sua monogamba a cavicchio, estratti in antecedenza dai rispettivi sarcofaghi (…)». C. E. Gadda

Il transatlantico è il luogo dove si incontravano i diversi ceti sociali con i loro sogni, idee e aspirazioni. Separati da pochi metri di paratìa viaggiavano, divisi in classi, emigranti in cerca di fortuna in America, magnati dell’industria, uomini di spettacolo.
Nella Sala Grande del Transatlantico Conte Biancamano si figura avvenga l’esecuzione del Concerto di 120 professori così come Gadda l’ha immaginata, affollata degli esseri umani che vi assistono la domenica pomeriggio, ma anche metafora dei furori antiborghesi di Gadda, la sua grottesca rappresentazione della società milanese.


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